I bar e ristoranti chiuderanno il 2020 con una perdita di fatturato del 37% su base annua, equivalenti a circa 27 miliardi. Lo ha calcolato Bain & Company, che ha analizzato i dati a chiusura dell’anno nel settore dei pubblici esercizi, utilizzando dati di pedonalità supportati da oltre 2.000 interviste in tutta Italia. Nel primo semestre dell’anno le perdite si erano attestate attorno ai 16 miliardi di euro, la ripresa (superiore a quanto era stato previsto) dei mesi estivi ha permesso di chiudere il terzo trimestre con una flessione più contenuta rispetto al primo quadrimestre di circa 15-20% rispetto al 2019. La ripresa dei contagi nel quarto trimestre con le conseguenti misure restrittive e le chiusure anticipate di bar e ristoranti hanno portato ad un nuovo, brusco calo del fatturato HoReCa, circa del 45% rispetto al quarto trimestre 2019.
“Purtroppo l’estate con risultati superiori alle attese è stata pagata con gli interessi dalla tanto temuta seconda ondata. Il calo del 37% non ha pari nella storia, almeno in tempo di pace, se si pensa che nel 2009 il settore bar e ristoranti era calato “solo” del 5%. Purtroppo non è finita qui, gli effetti saranno importanti anche sul 2021”, commenta Duilio Matrullo, Partner di Bain & Company. Le grandi città hanno sofferto maggiormente rispetto alle zone provinciali, con cali più accentuati del 30-40%, tra contrazione significativa del turismo e smart working. In un contesto in cui la pandemia, nonostante le speranze legate al vaccino, è lungi da essere superata, guardando al futuro c’è un dato che aggiunge ulteriore preoccupazione. Per ogni mese in zona rossa la contrazione del settore si stima in un meno 70% rispetto al 2019, mentre la zona gialla porta perdite del 40% circa. “Ricordiamo che l’HoReCa contribuisce per oltre 4 punti di Pil e dava lavoro nel 2019 a 1,2 milioni di persone. In un settore con grande incidenza dei costi fissi, un calo di fatturato di circa 27 mld solo nel 2020, ed una situazione nel 2021 lontana dalla risoluzione, l’impatto dal punto di vista di chiusura di punti vendita sarà tale da mettere in ginocchio migliaia di piccoli imprenditori ed i loro dipendenti, purtroppo i ristori erogati nel 2020 e già approvati per il 2021 rischiano di non essere sufficienti”, spiega Sergio Iardella, partner di Bain &
Le grandi città hanno sofferto maggiormente rispetto alle zone provinciali, con cali più accentuati del 30-40%, tra contrazione significativa del turismo e smart working. In un contesto in cui la pandemia, nonostante le speranze legate al vaccino, è lungi da essere superata, guardando al futuro c’è un dato che aggiunge ulteriore preoccupazione. Per ogni mese in zona rossa la contrazione del settore si stima in un meno 70% rispetto al 2019, mentre la zona gialla porta perdite del 40% circa. “Ricordiamo che l’HoReCa contribuisce per oltre 4 punti di Pil e dava lavoro nel 2019 a 1,2 milioni di persone. In un settore con grande incidenza dei costi fissi, un calo di fatturato di circa 27 mld solo nel 2020, ed una situazione nel 2021 lontana dalla risoluzione, l’impatto dal punto di vista di chiusura di punti vendita sarà tale da mettere in ginocchio migliaia di piccoli imprenditori ed i loro dipendenti, purtroppo i ristori erogati nel 2020 e già approvati per il 2021 rischiano di non essere sufficienti”, spiega Sergio Iardella, partner di Bain & Company.